Tinteggiatura dei muri della facciata: l’uso della tabella “RAL” può aiutare ad evitare i contenziosi
Il colore degli edifici è molto importante e ha caratterizzato da sempre l’aspetto delle città nelle quali viviamo, dal rosso di Bologna al bianco di Ostuni.
A volte è la prima cosa che si nota, soprattutto se si tratta di tonalità particolari o un po’ alla moda”, dove possibile, perché l’aspetto cromatico è spesso vincolato da rigidissimi “piani del colore”, vigenti a livello comunale, che lasciano poco spazio alla fantasia degli architetti.
Attenzione a cambiare colore della facciata
Il colore della facciata è elemento influente ai fini della valutazione del decoro dell’edificio che, come stabilito dall’art. 1117 C.C. è “parte comune” condominiale. Quindi per modificarlo occorre una delibera dall’assemblea di condominio con maggioranza pari ad almeno la metà del valore millesimale dell’edificio stesso.
Ma cosa significa cambiare colore? È sufficiente una variazione di sfumatura della colorazione esistente oppure deve trattarsi di una vera e propria diversa cromia?
La questione è abbastanza delicata e può prestarsi a contenziosi, anche perché una volta applicata la nuova vernice è difficile dimostrare che quella preesistente era uguale o molto simile.
Per prudenza, qualora si voglia effettuare un intervento di “manutenzione del colore” senza la maggioranza sopra detta (pari ad almeno la metà del valore millesimale dell’edificio), può essere opportuno eseguire dei test strumentali per codificare l’esatta cromia esistente.
La tecnologia aiuta.
Esistono infatti appositi scanner portatili in grado di rilevare il colore di una qualsiasi superficie e di codificarlo con riferimento alla scala normalizzata definita “RAL”.
Detti rilievi è consigliabile che vengano eseguiti da un professionista e che vengano raccolti in un apposito elaborato (“Perizia tecnica per l’analisi cromatica della facciata”), tramite il quale il medesimo professionista, può attestare l’esatto colore della facciata secondo i codici RAL. Detta perizia, per dare maggiore ufficialità, può essere giurata di fronte a un pubblico ufficiale.
Cos’è la tabella RAL
La tabella RAL, in origine acronimo di Reichs-Ausschuß für Lieferbedingungen (Comitato del Reich Tedesco per termini e condizioni di vendita, istituito nel 1925 dalla Repubblica di Weimar), è un termine oggi usato per definire una scala di colori normalizzata usata nell’ambito delle vernici e dei rivestimenti.
La Tabella RAL raccoglie circa 2000 colori, dal bianco puro al nero assoluto, contrassegnati da numeri a salire che escludono ogni possibilità di errore legato all’identificazione di un colore.
Bonus facciate per interventi di tinteggiatura delle facciate
Con il bonus facciate sono agevolabili anche i lavori di manutenzione ordinaria realizzati per il solo rinnovamento della facciata esterna, inclusa la semplice pulitura e tinteggiatura.
Il bonus facciate, può essere utile ricordarlo, è l’agevolazione fiscale introdotta dalla legge di bilancio 2020 per “abbellire” gli edifici delle città italiane. Oggi, a seguito delle modifiche normative che l’hanno interessato, consente di recuperare solo il 60% dei costi sostenuti – fino al 31/12/2022 – senza un limite massimo di spesa e possono beneficiarne un po’ tutti.
Può essere usufruito, infatti, da inquilini e proprietari, residenti e non residenti nel territorio dello Stato, persone fisiche e imprese.
Per averne diritto è necessario realizzare interventi di recupero o restauro della facciata esterna di edifici esistenti, di qualsiasi categoria catastale, compresi quelli strumentali.
Condizione essenziale è che gli immobili si trovino nelle zone A e B (indicate nel decreto ministeriale n. 1444/1968) o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali.
Non solo per la tinteggiatura
Sono ammessi al beneficio “bonus facciate” gli interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna. In particolare, la detrazione spetta per gli interventi:
- di sola pulitura o tinteggiatura esterna sulle strutture opache della facciata
- su balconi, ornamenti o fregi, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura
- sulle strutture opache verticali della facciata influenti dal punto di vista termico o che interessino oltre il 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio.
L’agevolazione riguarda, in pratica, tutti i lavori effettuati sull’involucro esterno visibile dell’edificio, cioè sia sulla parte anteriore, frontale e principale dell’edificio, sia sugli altri lati dello stabile (intero perimetro esterno).
Sono invece esclusi dal bonus facciate:
- gli interventi di restauro non visibili dalla strada o dal suolo pubblico come restauri in cortile, spazi interni, chiostrine;
- la sostituzione di infissi, vetrate, porte, cancelli;
- gli interventi eseguiti in fase di costruzione o demolizione/ricostruzione dell’immobile.