Al momento, la situazione relativa ai principali bonus edilizi “vede” la prossima scadenza del 31 dicembre 2024 dopo la quale spariranno molte agevolazioni.
Anche se nel 2025 l’aliquota scenderà al 65%, l’uscita di scena di alcuni bonus ordinari riaccenderà i riflettori sul Superbonus, almeno per i condomini. Per le villette sopravviveranno solo il Bonus “barriere” e il Bonus “casa”.
Per gestire i contenziosi che investono il settore, orientarsi tra i tempi di entrata in vigore delle oltre 30 modifiche al Superbonus è complesso ma decisivo. Il principio “tempus regit actum” regola i rapporti giuridici, e un adempimento oggi necessario può non esserlo stato in precedenza.
Se i lavori migliorano energeticamente e sismicamente le parti comuni di un edificio, si può fruire della versione “congiunta” di Ecobonus e Sismabonus, ovvero del cosiddetto Ecosismabonus. Ad esso si possono cumulare i bonus relativi alle singole unità.
Davanti a dubbi particolari, interpellare con un quesito l’Agenzia delle Entrate può essere utile a prevenire contestazioni o a difendersi nei contenziosi. Ma il testo dell’interpello deve essere formulato con molta attenzione.
Entro il 31 dicembre 2023 è “sufficiente” concludere i lavori? Oppure bisogna depositare anche il Modello B1? Proviamo a fare chiarezza (nei limiti del possibile).