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Superbonus, risarcimento del danno sul valore della casa
L’impresa “fuggitiva” che fa perdere al committente la possibilità di accedere al Superbonus deve risarcirgli un danno che non dipende dall’importo delle opere non eseguite, ma dal mancato incremento di valore dell’immobile.
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Superbonus ko, risarcimento in base al valore dell’immobile. L’impresa “fuggitiva” che fa perdere al committente la possibilità di accedere al Superbonus deve risarcirgli un danno che non dipende dall’importo delle opere non eseguite, ma dal mancato incremento di valore dell’immobile. Ciò in quanto da un lato il Superbonus ha “gonfiato” i prezzi, e dall’altro poiché la detrazione avrebbe permesso di realizzare i lavori a costo zero. A stabilirlo è stato il Tribunale di Milano, emanando lo scorso 15 gennaio la sentenza n. 356.
La vicenda
La vicenda riguarda un appalto di oltre 190.000 euro, sottoscritto tra il proprietario di un immobile e un’impresa di costruzioni per la realizzazione di opere di efficientamento energetico agevolabili tramite Superbonus. Per il pagamento, nel dettaglio, era stato previsto lo sconto in fattura integrale. Se le opere fossero state eseguite in misura pari almeno al 30% del loro totale entro il 30 settembre 2022, infatti, il committente avrebbe potuto fruire del Superbonus nella misura del 110%. Tuttavia, ciò non era avvenuto, con la conseguenza che detta possibilità veniva definitivamente perduta. Pertanto, il ricorrente ha innanzitutto chiesto al Tribunale di Milano lo scioglimento del contratto d’appalto per grave inadempimento dell’impresa incaricata, ex art. 1457 cc., per poi chiedere altresì il risarcimento dei danni collegati allo sfumare del Superbonus, quantificati in misura pari al prezzo dell’appalto.
L’impresa, tuttavia, non si riteneva responsabile della mancata esecuzione delle opere entro la data pattuita quale termine essenziale, avendo subappaltato ad un altro soggetto l’intero incarico. Nonostante ciò, il Tribunale ha comunque accertato il suo inadempimento, poiché “l’appaltatore deve – ovviamente – rispondere dell’operato del subappaltatore da egli incaricato”.
A nulla è valsa neanche la difesa in base alla quale la mancata realizzazione del 30% dell’opera sarebbe ascrivibile al comportamento dei tecnici incaricati dal committente di vigilare sull’esecuzione, poiché “a norma dell’art. 2055 c.c., l’eventuale concorso di più soggetti nel determinarsi del fatto dannoso non vale certo ad escludere la responsabilità di ciascuno dei soggetti ai quali il medesimo fatto dannoso è imputabile”. Il giudice milanese ha dunque risolto il contratto d’appalto, e ha anche riconosciuto il nesso causale tra l’inadempimento e la perdita del Superbonus. Il ragionamento seguito, però, ha portato altresì a un ridimensionamento del quantum richiesto come risarcimento dal proprietario dell’immobile. Invece di accordare gli oltre 190.000 euro richiesti, infatti, il giudice ha riconosciuto un valore del danno di molto inferiore, pari cioè a 60.000 euro. Il criterio di determinazione del danno, infatti, non può incentrarsi sul valore delle opere, dato che il loro costo di realizzazione “supera di gran lunga l’incremento di valore dell’immobile sul quale vengono eseguite derivante dalle stesse”, ma piuttosto – appunto – “con riferimento al mancato incremento di valore dell’immobile attoreo determinato dalla mancata realizzazione dell’opera”.
Una simile valutazione, in particolare, non può che richiedere un intervento tecnico, e così nel caso di specie l’importo del risarcimento è stato liquidato sulla base della consulenza tecnica d’ufficio (ctu), i cui contenuti sono stati condivisi dal giudicante. Inoltre, spiega il Tribunale, il risarcimento non può identificarsi col prezzo d’appalto anche a causa del “funzionamento” stesso del Superbonus.
Considerato, cioè, che questo avrebbe permesso al proprietario di non sopportare alcun esborso economico, ma di ottenere uno sconto totale sui 190.000 euro dell’appalto, “il danno patrimoniale effettivamente patito deve, piuttosto, individuarsi nel mancato conseguimento di quella stessa opera”.