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Superbonus e blocco delle cessioni: una risposta a interpello riapre alla possibilità dello sconto in fattura
La necessità di aver sostenuto spese per lavori già eseguiti entro il 30 marzo 2024 è rispettata anche se l’esborso economico è stato sopportato dal solo appaltatore e non ancora dal committente.
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Il 12 febbraio 2025 l’Agenzia delle Entrate ha risposto a un interpello (risposta n. 26/2025), offrendo un’importante interpretazione favorevole del Decreto Legge 39/2024. In particolare, per il condominio che aveva presentato l’istanza, la risposta consente di continuare a beneficiare dello sconto in fattura anche in assenza di un pagamento effettuato dal condominio stesso entro il 30 marzo 2024. È sufficiente che il pagamento sia stato effettuato da un General Contractor (GC) verso uno dei suoi subappaltatori, a condizione che i lavori siano effettivamente stati realizzati.
Il Decreto “Blocca Cessioni 2”
Il precedente DL 39/2024, noto come decreto “blocca cessioni 2”, ha creato non poche difficoltà per molti condomini. Con la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 29 marzo 2024 e la sua immediata entrata in vigore il giorno successivo, ha modificato significativamente le regole per usufruire di sconto in fattura e cessione del credito.
Da quella data, solo i condomini che avevano già effettuato pagamenti per lavori effettivamente realizzati entro il 30 marzo 2024 potevano continuare a fruire delle “opzioni alternative” previste, tra cui appunto lo sconto in fattura.
Il Decreto 39/2024, infatti, ha ristretto ulteriormente le maglie rispetto al precedente decreto “blocca cessioni 1” (DL 11/2023), che consentiva a chi avesse presentato una CILAS (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) entro il 17 febbraio 2023 di poter accedere ancora allo sconto in fattura e alla cessione del credito.
Gli effetti del Decreto sui condomini
L’entrata in vigore del DL 39/2024 ha avuto effetti devastanti per quei condomini che avevano già avviato i lavori seguendo le disposizioni del decreto 11/2023. In particolare, per quelli che avevano affidato i lavori a un GC con sconto in fattura totale ma che non avevano ancora raggiunto il 30% di esecuzione entro il 30 marzo, non è stato possibile emettere un SAL (Stato di Avanzamento Lavori) e quindi neppure la fattura con sconto, restando così tagliati fuori.
Un altro caso problematico riguarda le imprese che avevano completato i lavori entro il 30 marzo, ma per motivi vari, come la ritardata contabilità da parte del direttore dei lavori, non avevano emesso la fattura.
Questi casi hanno portato a numerosi contenziosi legali, in quanto il contratto d’appalto era stato stipulato con l’aspettativa di poter usufruire dello sconto in fattura al 110%. La mancata disponibilità della “moneta fiscale” ha creato una situazione di stallo, con l’impresa che richiedeva il pagamento per i lavori svolti, mentre il condominio si trovava senza i fondi necessari.
Cosa cambia con l’interpello n. 26/2025
La risposta dell’Agenzia delle Entrate all’interpello n. 26/2025 rappresenta un’importante apertura per i condomini che si trovano in difficoltà. In particolare, l’interpello stabilisce che “l’opzione per lo sconto in fattura o per la cessione del credito può essere esercitata anche dal committente
che si avvale di un appaltatore (ad esempio, di un contraente generale) il quale, nonostante abbia pagato alla data del 30 marzo 2024 ai subappaltatori una parte dei lavori effettuati, non abbia entro tale data emesso fattura nei confronti del committente in relazione ai medesimi lavori. Anche in tale ipotesi, i pagamenti devono riferirsi a «lavori già effettuati»”.
In altre parole, in assenza di una fattura emessa dal GC per lavori completati entro il 30 marzo 2024, lo sconto in fattura può essere comunque mantenuto anche se la fattura è stata emessa da un subappaltatore verso l’impresa principale (o GC), purché per lavori effettivamente eseguiti.
Questo principio potrebbe rimettere in gioco tutti quei cantieri nei quali siano stati eseguiti almeno parzialmente i lavori e ove vi siano stati pagamenti a favore di subappaltatori.
Anche nei casi in cui la controversia sia già finita in tribunale, l’orientamento espresso nell’interpello potrebbe influire sul contenuto della causa, potenzialmente portando a una revisione del contenzioso in corso o addirittura al venir meno dell’oggetto del contendere.
Altri chiarimenti nell’interpello n. 26/2025
Oltre a questa apertura, l’interpello fornisce alcuni chiarimenti restrittivi. In particolare, in riferimento all’articolo 1, comma 5, del DL 39/2024, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che, per beneficiare dello sconto in fattura, i “lavori già effettuati” devono essere intesi come quelli che riguardano la “consistenza strutturale” dell’intervento.
Di conseguenza, tutte le attività preparatorie, come progettazione, acquisto materiali e ponteggi, non sono considerate lavori già effettuati ai fini della validità della spesa documentata.
In sintesi, questo interpello rappresenta una speranza per molti condomini che, pur avendo iniziato i lavori regolarmente, si erano trovati bloccati dalla rigidità delle nuove norme. L’apertura alla possibilità di mantenere lo sconto in fattura, anche in caso di pagamenti ai subappaltatori, potrebbe consentire di sbloccare molte situazioni complesse e portare maggiore chiarezza in un ambito, quello del Superbonus, che resta in continua evoluzione.