Le detrazioni edilizie hanno rappresentato, fin dai loro esordi, un’arma a doppio taglio.

Da un lato ci sono i proprietari degli immobili, compresi i condomini, che possono trarre grandi vantaggi dalla possibilità di realizzare interventi edilizi agevolando fiscalmente il loro costo. Dall’altro, però, ci sono i conti pubblici, e il “peso” economico che simili misure fiscali comportano sugli stessi.

Il Superbonus, in questo senso, ha fatto esplodere la situazione, tanto che il legislatore negli ultimi tempi si è affrettato a diminuirne progressivamente l’ammontare, passato dal memorabile 110% all’attuale 70% e al futuro 65% previsto per il 2025.

Non stupisce, allora, che le intenzioni del decisore politico siano di mettere in pratica uno sfoltimento generale dei bonus edilizi ancor più netto, cosa che emerge chiaramente dal disegno di Legge di Bilancio 2025, la “bozza” di manovra finanziaria approvata dal Governo e consegnata al Parlamento per la discussione e l’approvazione entro il 31 dicembre prossimo.

Ma il disegno di legge non prevede solo tagli nell’ambito dell’edilizia agevolata. Innanzitutto, come vedremo, il testo all’esame del Parlamento prevede la proroga di Ecobonus e Sismabonus, la cui scadenza è ad oggi fissata, invece, al 31 dicembre 2024. Le loro percentuali saranno di molto ridotte e, soprattutto, “cristallizzate”, senza che sia più possibile accedere a una detrazione più alta in base al tipo di lavori eseguiti.

Niente proroghe, invece, per il Superbonus, che sarà in vigore solo per tutto il 2025, e neanche tagli. Tuttavia, la formulazione di una norma contenuta nella bozza mette a rischio tutte le pratiche Superbonus avviate nei giorni scorsi e nei prossimi.

Vediamo come.

Superbonus 2025: requisiti restrittivi per l’accesso alla detrazione

La manovra finanziaria, nella sua versione di bozza, intende restringere il numero di soggetti che nel 2025 potranno fruire del Superbonus. Il modo che viene individuato, però, pone nell’incertezza molti proprietari immobiliari che stavano predisponendo quanto necessario per accedervi.

Infatti, a poter scontare le spese sostenute nel 2025 con la maxi-detrazione edilizia saranno solo coloro che hanno presentato la CILAS (titolo abilitativo dei lavori) entro il 15 ottobre 2024. Nello specifico caso dei condomini, entro la stessa data è necessario aver altresì adottato la delibera assembleare che approva l’esecuzione dei lavori.

Ciò significa, nel pratico, che i committenti che stavano per presentare la CILAS in questi i giorni, ad esempio, si trovano adesso davanti a una situazione incerta, dato che non è detto che la norma confluirà nella versione definitiva della Legge di Bilancio, entrando effettivamente in vigore.

In maniera simile, i condomini o i proprietari immobiliari che hanno depositato la CILAS relativa a lavori agevolabili con Superbonus pochi giorni fa, nonché adottato da poco la delibera assembleare, in un momento in cui erano inevitabilmente all’oscuro di una simile norma, rischiano adesso di aver progettato lavori importanti, la cui conclusione è magari prevista nel 2025, senza la certezza di poter alleggerire fiscalmente con il Superbonus le spese.

Ecobonus e Sismabonus: proroghe fino al 2027 con nuove percentuali

Avranno una vita più lunga del previsto, invece, Ecobonus e Sismabonus, almeno nel caso in cui le disposizioni contenute nel disegno di Legge di Bilancio saranno definitivamente approvate a fine anno. Invece di terminare nel 2024, in particolare, tali detrazioni saranno fruibili fino al 2027, sebbene in una versione “light”.

Nel dettaglio, cioè, la bozza li rende fissi al 50% per il 2025, in relazione agli interventi realizzati sugli immobili adibiti ad abitazioni principali (c.d. prime case), mentre per le seconde case si passa al 36%. Nel 2026 e nel 2027, invece, le percentuali saranno al 36% (prime case) e al 30% (seconde).

Di fatto, ciò significa che i lavori di miglioramento sismico o energetico non abbastanza “incisivi” da rispettare gli obiettivi di efficientamento previsti per l’accesso al Superbonus, potranno ancora essere agevolati, anche se viene meno, oltre alla previgente “generosità” dei bonus, il meccanismo attuale in base al quale la percentuale di detrazione aumenta in base al tipo di edificio e al tipo di opere eseguite.

Bonus Ristrutturazioni: riduzione delle detrazioni dal 2025

I tagli sono previsti, infine, anche in relazione al Bonus Ristrutturazioni. Si tratta della detrazione che spetta per la realizzazione di interventi edilizi più “classica” di tutte, essendo presente nell’ordinamento “a regime”, vale a dire senza che vi sia una scadenza normativa entro la quale eseguire i lavori e scontarne il costo.

Tuttavia, già dal 1° gennaio 2025 ci si aspettava una sua rimodulazione al ribasso, dato che l’impianto normativa attuale prevede il passaggio dall’attuale aliquota detrattiva del 50% a una pari al 36%.

Ebbene, il disegno di legge intende rendere la misura di tale decalage più marcata, disponendo che a partire dalla stessa data la percentuale di tale detrazione crollerà, invece, al 30%.