Mini piscine, spa e vasche a idromassaggio sul terrazzo. È possibile installarle senza fare danni?
Con l’arrivo dei primi caldi non c’è niente di più bello di un bagno rigenerante. Ma per chi vive in città o è impegnato con il lavoro non sempre è possibile andare al mare e le piscine pubbliche spesso sono affollate.
La tentazione di installarne una sul terrazzo di casa è forte, magari anche piccola o di tipo “leggero”, eventualmente gonfiabile… Meglio ancora una vasca a idromassaggio.
Ma con l’acqua bisogna stare attenti: ne bastano poche decine di centimetri per mandare in tilt le strutture del palazzo.
Piscine “leggere” da terrazzo
In questo periodo dell’anno il web è pieno di annunci che parlano di relax estivo e di benessere. Tra i più “accattivanti” ci sono quelli che propongono piscine “leggere” da installare sul terrazzo di casa. Ovviamente, neanche a dirlo, su misura e con spedizione gratuita in 7 giorni.
Ma una piscina “leggera del tutto” non potrà mai esserlo perché l’acqua, da che il mondo è mondo, pesa 1000kg a metro cubo, una tonnellata per ogni cubo di dimensioni 1mx1mx1m.
Leggere, o relativamente leggere rispetto a quelle tradizionali in cemento armato, possono essere semmai le strutture prefabbricate di contenimento, in plastica o in vetroresina.
Ne esistono tanti modelli, tutti “fuori terra”, modulari e che possono essere trasportati ai piani alti senza problemi, per trasformare il terrazzo (o il lastrico solare) in un angolo esclusivo da vivere nei mesi caldi in compagnia degli amici.
In alcuni casi possono essere integrate con impianti idromassaggio, cromoterapia, docce cervicali e altri accessori a seconda delle esigenze e dei gusti.
Tante offerte commerciali quindi, ma non sempre la struttura del palazzo è compatibile con questi sovraccarichi e quindi deve essere oggetto di attente valutazioni per evitare che i pesi aggiunti determinino lesioni o deformazioni potenzialmente irreparabili, tali da mettere a rischio la sicurezza delle persone e delle cose.
Come fare per decidere se si può installare una piscina
Il problema, dal punto di vista tecnico, presenta tre variabili:
- la posizione
- le dimensioni in pianta
- l’altezza dell’acqua.
La scelta della posizione di solito non è libera, poiché il proprietario di casa ha già le idee chiare sull’organizzazione degli spazi, quasi sempre molto risicati.
Per stabilire il livello dell’acqua e le dimensioni che può avere “l’invaso”, invece è più difficile e deve essere coinvolto un tecnico strutturista affinché esegua le necessarie verifiche.
Soprattutto nel caso di edifici datati tali verifiche non devono essere mai astratte o basate solo sui progetti reperiti in comune, bensì sarà necessario entrare nel merito del reale stato di conservazione delle strutture, che nel tempo possono aver subito modifiche o aver perso le originarie caratteristiche di resistenza.
Oppure, al contrario, possono emergere diversità costruttive rispetto a quanto rinvenibile nei progetti (ad esempio armature maggiori nelle travi) che, se opportunamente valutate, possono consentire al tecnico di turno di massimizzare i sovraccarichi applicabili e di aumentare l’altezza dell’acqua.
Non esiste quindi una dimensione prefissata, ne in orizzontale e ne in verticale.
In alcuni casi anche una piscinetta gonfiabile per bambini può creare problemi (si consideri che 20cm d’acqua corrispondono al sovraccarico accidentale massimo che normalmente si utilizza per dimensionare i solai delle civili abitazioni), in altri casi, da valutare opportunamente, è possibile legittimare vasche più importanti, anche con 30 o 40cm d’acqua, se collocate in corrispondenza di muri portanti o di pilastri.
Vorrei installare una vasca per nuotare controcorrente…
In edilizia non tutto è fattibile, soprattutto se si vuole agire nel rispetto delle regole tecniche. Nelle civili abitazioni, in particolare ai piani alti, l’installazione di vasche è un’operazione difficile da giustificare per altezze superiori a 30-40cm, anche perché al peso dell’acqua occorre aggiungere quello delle persone che faranno il bagno e le loro azioni dinamiche, tutt’altro che trascurabili.
Eventualmente si può mettere in conto di introdurre opere provvisorie di ripartizione, ad esempio dei telai in acciaio appoggiati a terra, tramite i quali il peso dell’acqua può essere distribuito su una superficie maggiore, evitando così sovraccarichi concentrati.
Ma anche in tal caso è difficile giustificare piscine con “sfioro” maggiore di 40-50cm, a meno che l’edificio non sia stato appositamente progettato in tal senso.
A chi vuole di più, per chi non si accontenta, non resta che consigliare opere di rinforzo strutturale, oppure una gita al mare o una abitazione a piano terra.