Attenzione a posizionare piscine e vasche a idromassaggio sul terrazzo e sul lastrico solare
Tutto dipende dall’altezza dell’acqua e dalla posizione. Ma a volte bastano pochi centimetri per fare danni irreparabili.
L’estate sta arrivando, e con lei il bisogno di rinfrescarsi. Se si è abbastanza fortunati, si può pensare di prenotare una bella vacanza in una zona marittima e godersi così dei bagni rigeneranti. Chi, invece, non può lasciare la città neanche nei mesi estivi, deve fare pace con l’idea di recarsi in affollatissime piscine pubbliche… oppure potrebbe risolvere installando una sua piscina sul terrazzo di casa!
Le opzioni sono diverse e per tutte le tasche, dalle vasche con idromassaggio a una piccola e leggera piscina gonfiabile. Attenzione, però, perché per quanto una simile decisione appaia innocua, bastano in realtà poche decine di centimetri di acqua per comportare conseguenze del tutto non volute alla struttura del palazzo che ospita la propria abitazione.
Piscine “leggere” da terrazzo
Anche la piscinetta meno pesante richiede un occhio di riguardo se è da installare su un terrazzo. Ci si riferisce, cioè, a quelle strutture che da giugno in poi invadono la sezione annunci delle pagine internet che visitiamo, descritte come “leggere” e dalla facile e veloce spedizione e installazione.
Ma una piscina “leggera del tutto” non potrà mai esserlo perché l’acqua, da che il mondo è mondo, pesa 1000kg a metro cubo, una tonnellata per ogni cubo di dimensioni 1mx1mx1m.
Leggere, o relativamente leggere rispetto a quelle tradizionali in cemento armato, possono essere semmai le strutture prefabbricate di contenimento, in plastica o in vetroresina.
Ne esistono tanti modelli, tutti “fuori terra“, modulari e che possono essere trasportati ai piani alti senza problemi, per trasformare il terrazzo (o il lastrico solare) in un angolo esclusivo da vivere nei mesi caldi in compagnia degli amici.
In alcuni casi possono essere integrate con impianti idromassaggio, cromoterapia, docce cervicali e altri accessori a seconda delle esigenze e dei gusti.
Tante offerte commerciali quindi, ma non sempre la struttura del palazzo è compatibile con questi sovraccarichi e quindi deve essere oggetto di attente valutazioni per evitare che i pesi aggiunti determinino lesioni o deformazioni potenzialmente irreparabili, tali da mettere a rischio la sicurezza delle persone e delle cose.
Come fare per decidere se si può installare una piscina
Valutare tecnicamente l’opzione di dotare la propria abitazione di una piscina privata significa considerare la sua posizione, le sue dimensioni in pianta e l’altezza dell’acqua.
Se per quanto riguarda la posizione questa solitamente dipende dallo “spazio di manovra” che consentono i già risicati spazi abitativi, dimensioni e livello dell’acqua sono elementi che vanno sottoposti all’analisi di un tecnico strutturista, in grado di effettuare le verifiche del caso.
Soprattutto nel caso di edifici datati, tali verifiche non devono essere mai astratte o basate solo sui progetti reperiti in comune, bensì sarà necessario entrare nel merito del reale stato di conservazione delle strutture, che nel tempo possono aver subito modifiche o aver perso le originarie caratteristiche di resistenza.
Oppure, al contrario, possono emergere diversità costruttive rispetto a quanto rinvenibile nei progetti (ad esempio armature maggiori nelle travi) che, se opportunamente valutate, possono consentire al tecnico di turno di massimizzare i sovraccarichi applicabili e di aumentare l’altezza dell’acqua.
Non esiste quindi una dimensione prefissata, né in orizzontale e né in verticale.
In alcuni casi, anche una piscinetta gonfiabile per bambini può creare problemi (si consideri che 20 cm d’acqua corrispondono al sovraccarico accidentale massimo che normalmente si utilizza per dimensionare i solai delle civili abitazioni), in altri casi, da valutare opportunamente, è possibile legittimare vasche più importanti, anche con 30 o 40 cm d’acqua, se collocate in corrispondenza di muri portanti o di pilastri.
Vasche molto profonde e fattibilità dell’installazione
In edilizia non tutto è fattibile, soprattutto se si vuole agire nel rispetto delle regole tecniche. Nelle civili abitazioni, in particolare ai piani alti, l’installazione di vasche è un’operazione difficile da giustificare per altezze superiori a 30-40 cm, anche perché al peso dell’acqua occorre aggiungere quello delle persone che faranno il bagno e le loro azioni dinamiche, tutt’altro che trascurabili.
Eventualmente si può mettere in conto di introdurre opere provvisorie di ripartizione, ad esempio dei telai in acciaio appoggiati a terra, tramite i quali il peso dell’acqua può essere distribuito su una superficie maggiore, evitando così sovraccarichi concentrati.
Ma anche in tal caso è difficile giustificare piscine con “sfioro” maggiore di 40-50cm, a meno che l’edificio non sia stato appositamente progettato in tal senso.
A chi vuole di più, per chi non si accontenta, non resta che consigliare opere di rinforzo strutturale, oppure una gita al mare o una abitazione a piano terra.